“Un’avanguardia artistica
dove le collezioni recuperano 
il valore dello stupore e 
della poesia.”

manifesto_

_ La vitalità, i movimenti, la lucentezza saranno elementi essenziali delle nostre collezioni.

_ L’immaginazione cambia di continuo, ma i principi non cambiano mai. Sarà allora possibile, in un momento di ispirazione fare qualcosa di completamente nuovo, e tuttavia non violare mai le regole fondamentali dello stile.

_ I designer dotati dovrebbero cercare la libertà nella disciplina e porsi scopi molto ambiziosi, e poi procedere
lentamente, metodicamente, senza stancarsi e senza avere fretta. Se uno non ha mete, non ha ambizioni, 
faccia addirittura a meno di disegnare, così sarà del tutto libero.

_ Crediamo che la figura del creativo sia una persona in grado di percepire i cambiamenti, in termini sia di gusto sia di atteggiamento verso la moda, e in qualche modo, di anticiparli.

_ La forza di una collezione deve rivelarsi nella mutevole bellezza di movimento e ritmo, di contrasti e riflessi, alienandosi da leziosità, eccentricità, volgarità e trascuratezza. L’artista deve fermarsi e considerare i possibili difetti ed eliminare gli elementi disarmonici o inutili. Solo così la collezione meriterà di essere guardata.

_ Perché si dice che i moderni designer non potranno mai eguagliare gli antichi? I tempi sono diversi, ma antichi e moderni hanno lo stesso cuore, lo stesso paio di mani,
la stessa creatività.

_ Un creativo cerchi sempre il meglio, lo deve a sè stesso.

Marco Doneda

Appartengo alla quarta generazione di una famiglia italiana di stilisti di calzature. Alle mie spalle un’antica cultura e nelle mie vene una lunga tradizione, che ogni giorno ispirano tutto ciò che le mie mani fanno e il mio cuore sente. Posso disegnare in un modo oggi, in un altro domani, perché quando lo stile diventa abitudine, è la morte.

Un creativo deve fare e farsi avanguardia.

Nel 2016 per dare espressione a ciò che gridava nel mio petto, ho fondato il marchio Le Bohèmien.

Giada Franchin

Sin da bambina mi sono sempre trovata tra una scarpa e l’altra grazie a mio nonno e mio papà. Facendomi così innamorare perdutamente. Credo che ogni disegno sia il simbolo di un pensiero. E tutti i miei pensieri mi hanno portato a laurearmi in Fashion Design a Milano, specializzandomi in calzature e accessori,nell’anno accademico 2019. Fino ad oggi mi porto dietro un mantra:

“Ci sono due cose di cui non ne hai mai abbastanza.
Buoni amici e buone scarpe.”